"Chi accumula libri accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant'anni."

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sabato 2 gennaio 2016

La ragazza di Bube - C. Cassola


Sfatiamo il mito che si devono recensire solo libri nuovi e appena usciti. Ancora non sapevo come avrei fatto il mio blog, ma già avevo in mente la prima recensione che volevo pubblicare. Oggi, quindi, vi parlerò de La ragazza di Bube.
"Mara sbadigliò. Era una bella noia essere costretta a stare in casa per colpa del fratello! Le venne in mente che avrebbe potuto lo stesso andarsene fuori: Vinicio si sarebbe messo a strillare, e poi la sera lo avrebbe raccontato alla madre; ma lei avrebbe potuto sempre dire che non era vero. E, dopo, gliele avrebbe anche date, a Vinicio."
Così comincia la storia ambientata in Val d’Elsa nell'atmosfera appassionata della Resistenza da poco conclusasi con la liberazione. Mara, figlia di un comunista militante, conosce Bube, amico del fratellastro, Sante, morto durante la guerra, quando il giovane giunge in visita dalla famiglia. I due ragazzi iniziano a scambiarsi lettere, ma, se inizialmente per Mara si tratta di un semplice gioco, per Bube invece è più un bisogno di amore e calore umano, dopo l’esperienza della guerra.
Un giorno Bube rimane coinvolto nell'assassinio di un maresciallo e di suo figlio, quindi si vede costretto a scappare. Abbandonato dal partito comunista, si rivolge al padre di Mara che gli consiglia di rifugiarsi a Volterra e permette alla figlia di seguirlo. Arrivati a destinazione i due giovani si nascondono in un capanno, l'incontro d'amore che vi si svolge, non solo raccoglie alcune tra le pagine d'amore più delicate del Novecento,  ma ha quasi una funzione di lavacro, di rigenerazione, come se, insieme a Mara, Bube avesse miracolosamente attraversato le acque del Lete. La vita invece procede altrimenti. Il delitto non viene dimenticato o archiviato: Bube subisce processo e condanna.
Nella parte finale troviamo Mara consapevole del tranello che la vita ha teso al suo uomo. Mentre quest'ultimo è in prigione in attesa del processo, la vediamo andare a Colle Val d'Elsa a servizio; incontra un giovane operaio ed è sfiorata dalla casta tentazione di un nuovo amore; ma dopo la condanna di Bube decide di essere per sempre la sua donna, di aspettarlo per tutti gli anni che a lui restano da passare in carcere per ricostruire e riconsacrare un affetto che è anche un dovere verso un uomo che ha sbagliato la propria vita.
Perché ho scelto questo come primo libro da postare qui sopra? È presto detto, la prima volta che l'ho letto avevo 13 anni circa, ero in vacanza al mare con i miei genitori e mi è stato consigliato, nonché regalato da mio nonno. Avevo questa copia in mano, settima edizione del 1960, anno di uscita del libro, copertina rigida, sovraccoperta regale ed ero immensamente emozionata perché era un libro da grande; cominciai a leggere e dalle primissime pagine mi innamorai immediatamente di Mara!
All'epoca il libro fece molto discutere perché, chiaramente, fu un'occasione e uno stimolo a ripensare criticamente il nostro dopoguerra e a misurare le distanze tra le illusioni del '45 e la realtà della storia; ma in questa sede a me interessa parlarvi del romanzo come opera d'arte.
Come avrete capito è un romanzo che, per più di un motivo, mi è piaciuto da impazzire. Cassola riesce a raccontare gli stati d'animo dei personaggi come se fosse il loro psicologo, vi sembrerà di stare dentro casa con Mara e Bube o seduti vicino sull'autobus mentre vi raccontano loro stessi quello che stanno vivendo.  L'amore che questi due giovani vivono può essere riletto ad ogni età e per ciascuno ci sarà almeno un momento in cui il cuore farà un balzo di commozione. In tutto ciò non stiamo parlando di una storia stile "Harmony", l'autore racconta, senza censure e mezzi termini, la reale situazione dell'Italia in quel periodo, scatta una fotografia precisa e puntuale della situazione del dopo guerra nel nostro Paese. E allora questo libro diventa per tutti, una lettura consigliata ad ogni età e genere in qualunque momento della vostra vita.
Come mi piace ripetere spesso, io adoro i libri anche perché fanno parte di quelle rare esperienze che, in una sola volta, soddisfano tutti i miei sensi. Se dovessi descrivere La ragazza di Bube attraverso le sensazioni che mi ha dato direi che, per quanto riguarda la vista sarebbe sicuramente una fotografia in bianco e nero di un piccolo paese della campagna toscana, con la sua piazza dove si incontrano tutti insieme gli abitanti e con le sue piccole stradine dove i ragazzi si scambiano i loro primi baci d'amore; se le mie orecchie potessero parlare direbbero che il libro è un grido d'aiuto di un ragazzo cresciuto troppo in fretta calmato da una melodia amorevole cantata da una giovane donna. Per quanto riguarda l'odore, questa storia ha il profumo pungente e penetrante dei girasoli che ti riempie le narici e ti rimane addosso per tutto il giorno. Al gusto ricorda una torta al limone fatta in casa dalla nonna, morbida e soffice ma croccante sul bordo, dolce ma con il retrogusto di limone. Al tatto invece, è uno di quei sacchi di iuta che si usano per i cereali o le patate, grezzo, duro e ruvido ma resistente a tutto.
Aspettando i vostri commenti, vi saluto e vi bacio tutti.
A presto amici miei!


Piccola curiosità: quella raccontata da Cassola era una vicenda reale. I protagonisti, la Mara e il Bube reali, furono individuati, ritrovati e interrogati; dalla loro biografia si risalì a ricostruire gli episodi di cronaca che stanno al centro del racconto e a riaprire il libro della Resistenza, con le luci e le ombre di quel momento esaltante di liberazione e riscossa popolare, che aveva assunto anche caratteri di guerra civile.

1 commento:

  1. ...sembra di sentire l'odore delle pagine....la carta tra le dita...la storia di un paese...fatto di uomini.

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