"Chi accumula libri accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant'anni."

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giovedì 11 febbraio 2016

Io viaggio da sola - M. Perosino

Cari amici, il libro che vi propongo oggi non l'ho letto, l'ho divorato. Va bene che è corto, non sono neanche 200 pagine, ma è stata veramente un'esperienza particolare. Vi farò conoscere Maria Perosino attraverso il suo Io viaggio da sola.
"Mi trovo in una nota città turistica del centro Italia. Sono qui già da un po', e ho appena concluso un lavoro abbastanza impegnativo. Da due giorni non faccio altro che incontrare persone, ora ho voglia di starmene un po' per conto mio. Per cui ad un certo punto saluto tutti e me ne vado, adducendo come scusa che il mattino dopo devo partire molto preso (dico una cosa vera, casomai qualcuno m'incontrasse in treno, ma non ne dico un'altra altrettanto vera, e cioè che io al mattino mi alzo sempre molto presto. È la sera che crollo di stanchezza e vado in astinenza da cibo: in un mondo diversamente sregolato me ne andrei a mangiare alle sette).
Mi resta giusto il tempo per fare due passi in centro e poi infilarmi in un ristorante."
Questa è la storia di una donna la cui vita ha sterzato all'improvviso. Ma è anche molto altro. Un kit di sopravvivenza, una guida gioiosa, eccentrica, ricca di consigli pratici ed esistenziali: da come infilare l'intera vita in valigia a come gustarsi una città acchiappando i piaceri, le emozioni, l'altrove e se stessi.
Un libro che fa bene al cuore, al cervello e a numerosi altri organi, perché mescola con naturalezza intelligenza e ironia.

Queste pagine sfuggono a una semplice definizione: sono un corso di autostima, un racconto divertente, un diario involontario, un manuale intemperante. Soprattutto sono vive ed effervescenti. Fanno quello che farebbe una cara amica. Se sei giù, ti fanno venire voglia di metterti in ghingheri e uscire. Se sei incline a passare il giorno sul divano, ti fanno venire il sospetto che là fuori, in mezzo alla gente e alle cose che ancora non conosci, si giochi una parte importante della partita.
Viaggiare da sole significa buttarsi con curiosità nei luoghi in cui capita di trovarsi per scelta, per lavoro, per fuga. Significa cambiare valigia, scegliere l'albergo giusto, mangiare a un tavolo per uno senza sentirsi tristi. Anche da sole si può prendere un aperitivo sulla terrazza di un bar di Istanbul guardando il Bosforo. E dirsi che, certo, per mangiare le ostriche sarebbe meglio essere in due, ma in fondo la scelta peggiore è non mangiarle affatto. E a poco a poco, grazie alla forza dei pensieri e della scrittura, le pagine di questo libro trasmettono un'energia davvero contagiosa, ti spingono a partire anche da fermo, preoccupandoti di aprire delle porte e non di chiudere casa.
Salinger diceva: "Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira", è esattamente quello che è successo a me alla fine della lettura di questo libro. Arrivata all'ultima riga avrei voluto chiamare Maria, esattamente così, dandole del tu, perché a quel punto eravamo diventate amiche per la pelle; mi aveva presa per mano e mi aveva accompagnata a prenotare il mio prossimo viaggio, poi mi ha invitata a cena e, tra un piatto e un bicchiere di vino, mi ha raccontato la sua storia, la sua vita, le sue partenze, i suoi ritorni. Sono convinta di aver trovato una grande alleata e confidente, anche se purtroppo non potrò mai ricambiare il favore e raccontarle la mia di vita.
La prima cosa che ti stupisce, fin dalle prime pagine è la facilità con cui ti trasporta nel suo mondo e quel suo modo, così sottile, di darti consigli e suggerimenti, ti insegna la lezione senza tediarti o rimproverarti, ma semplicemente attraverso la sua esperienza e il suo esempio. È una lettura per tutti: per donne che viaggiano sole, ma anche in compagnia, per uomini, per adolescenti, per ragazze che stanno per prendere la prima volta il treno, per cuori infranti o sofferenti e per coloro che vogliono semplicemente farsi trasportare in giro per l'Italia e per il mondo su un aeroplanino di carta.
Se dovessi descrivere Io viaggio da sola attraverso i miei sensi direi che, per quanto riguarda la vista sarebbe una stazione dei treni. Una tipo S. Maria Novelle a Firenze, piena di gente proveniente da tutte le parti del mondo e diretta verso le più disparate destinazioni. Una stazione rumorosa, incasinata, dove poter fare qualunque cosa, come suggerisce la stessa autrice, da prendere un caffè a comprare un computer. Se le mie orecchie potessero parlare direbbero che il libro è il richiamo alla preghiera da parte del muezzin, una cantilena quasi ipnotica. Sarà forse perché per me il libro è stato come una chiamata a viaggiare e a riprendermi il mio tempo e i miei tempi. Questa volta è un po' difficile spiegarvi l'odore di questo libro: a primo impatto, vi direi che sa di odore di sudore, ma non dovete storcere il naso, non ho detto puzza. Vi dovete immaginare una persona che si lava regolarmente, pulita, che solitamente profuma di buono e di sapone, ebbene l'odore che potrebbe emanare questa persona dopo aver passeggiato per le vie del centro sotto il sole bollente.  Al gusto ricorda il tuo piatto preferito, qualunque esso sia, cucinato da te per te stesso con tutto l'amore che ci può essere quando si tratta di farti una coccola. Al tatto, invece, per forza di cose è la maniglia del trolley quando sei in partenza, una valigia piena di sogni, aspettative e desideri, in trepidante attesa di essere imbarcata.
Anche per oggi, vi saluto e vi bacio tutti.

A presto amici miei!

2 commenti:

  1. ho sempre sentito parlare bene di questo libro purtroppo ogni volta che capito in libreria (molto spesso ehehe) non lo riesco a trovare, prima o poi lo ordino online e bona ahah

    bellissimo commento e mi hai ancora più invogliato a leggerlo!!

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    1. Grazie cara, è veramente una lettura deliziosa!!!
      Ti abbraccio e ci vediamo presto, a quanto pare! :D

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